L’edificio Themis

Figlia di Urano e di Gea, che rappresentano rispettivamente il cielo e la terra, nella mitologia greca Themis (Temi) è considerata la dea della Giustizia. Sposa e consigliera di Zeus, siede alla sua destra e contribuisce al mantenimento dell’ordine costituito. Allegoria della Giustizia immanente, Themis è generalmente rappresentata con i suoi attributi, la bilancia e il gladio, talvolta anche con una benda sugli occhi come segno di imparzialità. La bilancia, che simboleggia l’ordine sociale, l’equilibrio e l’armonia, fa da contrappunto al gladio, che rappresenta la sentenza e l’autorità giudiziaria e che, grazie al doppio taglio della lama capace di sanzionare ciascuna delle parti, conferisce forza esecutiva alle sue decisioni. Themis è così divenuta l’immagine universale della Giustizia.

La scelta del nome di Themis riecheggia la decisione dei primi Membri della Corte che, attingendo alle loro tradizioni culturali comuni, nel 1952 scelsero di raffigurare la bilancia e il gladio di Themis sul logo dell’Autorità giudiziaria della Comunità europea del carbone e dell’acciaio.

Questo edificio, il terzo e ultimo della prima serie di estensioni del Palazzo, è stato inaugurato nel 1994. Contrariamente alle altre due estensioni, quest’ultima agli inizi era sprovvista di nome e passerà più di 25 anni sotto la modesta denominazione di «Annexe C», prima di essere denominata «Thémis» nel 2022.

Con la sua forma cubica, questo edificio termina massicciamente la linea degli edifici a valle del Palazzo e presenta sulla facciata sud una rotonda semicircolare che accoglie la sala per le camere di consiglio situata dietro l’Aula Magna d’udienza del Tribunale. Come gli edifici Erasmus e Thomas More, la facciata dell’immobile è realizzata in granito con una struttura di alluminio e vetro, impreziosita da un colonnato di granito rosa.

Al di là dell’Aula Magna d’udienza del Tribunale, questo edificio accoglie anche i giudici del Tribunale e i loro gabinetti.

OSZAR »